martedì 24 marzo 2009

INTERRUZIONI VOLONTARIE DI GRAVIDANZA: L'ESEMPIO DEL PIEMONTE

INTERVISTE RILASCIATE NEL 2008
"La soluzione? - Pretendere che i nuovi assunti non siano obiettori - spiega il dottor Francesco Leone, responsabile del servizio di interruzione volontaria di gravidanza (del Secondo Policlinico di Napoli n.d.r.)
FONTE articolo di Laura Eudati
Qualcosa di simile fu fatta in Piemonte, ed infatti nell'ospedale San Lorenzo di Carmagnola (To) per eliminare la sofferenza (fisica..) da un aborto terapeutico con travaglio, impiegano antidolorifici e su richiesta l'epidurale!!! Anche se rallenta il travaglio, ma in altri ospedali l'epidurale le partorienti se la sognano....

"Da una parte lo scarso numero di medici non obiettori, dall´altra la carenza di presidi: di chi la responsabilità dello sfascio? «Sono anni che i manager avrebbero dovuto darsi da fare», osserva Gasbarro,(direttore dell'ospedale La Schiana di Pozzuoli n.d.r.) «e istituire un numero congruo di Ivg nel settore pubblico per soddisfare le richieste. E invece, niente. La situazione è quasi quella di 20 anni fa. Io ho insistito per tre anni prima di ottenere il servizio».
Anche per sopperire alle carenze di personale (ginecologi, anestesisti e infermieri), Gasbarri ha una ricetta: «Dando per scontato che la maggioranza sia rappresentata da obiettori, basterebbe far ruotare quei pochi colleghi che non lo sono nei vari ospedali. O, anche, basterebbe assumere personale ad ore solo per le Ivg. In Piemonte si fa così da anni, come mai qui non è possibile?». Perché, come spiega la Papa, «accade spesso di ritrovarsi con medici che, assunti per le Ivg, dopo soli sei mesi diventano obiettori». FONTE

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